domenica 10 febbraio 2008

Differenza



Non vorrei si pensasse fosse diventata per me una monomania, prendermela con il Papa e con la Chiesa da Lui capeggiata, ma sta di fatto, che non trascorre giorno senza che Questi, non prenda iniziative, o produca discorsi, nei quali il Suo messaggio reazionario e retrivo, oscurantista, venga espresso con decisione e determinazione.
Ierimattina infatti, nel convegno promosso dal Consiglio Pontificio dei Laici sul tema del rapporto uomo-donna, il Papa ha decretato un no deciso e fermo, irrevocabile, verso i movimenti di pensiero e culturali che tendono a "eliminare, o almeno offuscare e confondere le differenze sessuali iscritte nella natura umana. Solo maschi e femmine; è Dio che ha voluto così creando l'essere umano maschio e femmina". Ho citato le precise parole riportate dalla stampa e nel leggerle mi è sorto subitaneo e immediato un dubbio e un interrogativo angoscioso: nella precisa e netta distinzione manichea, secondo il pensiero papale, in uomo e donna, differenti e complementari, come ha deciso la volontà del suo Dio, in che ruolo si collocano le persone omosessuali?
O il Papa ignora la esistenza di persone omosessuali, che non rientrano nel suo semplice schematismo, eppure mi risulta che esse persone siano ampiamente rappresentate nella sua Parrocchia e per loro stessa ammissione, o esse sono state create da un Dio temporaneamente distratto in quel momento, sono il frutto mal riuscito di una Sua piccola svista. Tertium non datur.
Per non parlare poi delle persone che soffrono di un disturbo di identità di genere, altrimenti detti transessuali, persone con la psiche di un sesso imprigionata in un corpo del sesso opposto e vissuto come estraneo, nemico. Anche esse frutto di una svista?
Domenico Mazzullo d.mazzullo@tiscali.it
www.studiomazzullo.com




Nessun commento: