venerdì 1 febbraio 2008

Palude

Ricevo dall'Amico Francesco Cimmino una nuova lettera, a proposito della "paludosa" situazione politica nella quale versa, ahimè, la nostra Italia e che pubblico integralmente, perchè a mio parere merita una attenta riflessione e suscita interrogativi interessanti e di comune interesse.
Caro Amico, come ha visto, non sempre mi sono trovato in linea con il Suo pensiero, soprattutto a proposito di rapporti tra Stato italiano e Chiesa e di sue, a mio parere, indebite ingerenze nella vita politica del nostro Paese, ma questa volta sono perfettamente d'accordo con Lei e La ringrazio per i Suoi interrogativi che mi hanno fatto e mi fanno ancora riflettere.
Grazie per il Suo interessamento e la Sua acuta comprensione.
Domenico Mazzullo d.mazzullo@tiscali.it
www.studiomazzullo.com

Gentile dott. Mazzullo,
le scrivo per esprimerle i miei pensieri circa la situazione politica italiana dopo la caduta del governo Prodi e per chiedere un suo parere a proposito.
Il Presidente della repubblica, appellandosi alla costituzione, ha incaricato Marini, presidente del senato, per verificare l'esistenza di una maggioranza in parlamento che possa, in tempi brevi, approvare la riforma della legge elettorale.
A mio modesto avviso, l 'atteggiamento di Prodi da" muoia Sansone con tutti i filistei", che è voluto a tutti i costi e anche contro il parere dello stesso Napolitano, andare in parlamento per il voto di fiducia, dimostra che la maggioranza non c'è e non può esserci; almeno non quella ampia e condivisa che in altri tempi il Presidente della repubblica reputava necessaria per varare riforme importanti come quella elettorale.
Mi sorge così il dubbio che il vero obiettivo dell'incarica a Marini sia solo quello di guadagnare tempo, magari per andare al referendum e posticipare ulteriormente il voto, dando così tempo a Veltroni e compagnia di organizzare meglio il partito democratico, nato da poco e forse già moribondo.
Ho l'impressione che in Italia il vero partito di maggioranza,trasversale e interclassista, che unisce classe dirigente e operai, professori universitari e studenti, confindustria e sindacati sia solo uno: quello a priori contro Berlusconi.
Non si capisce altrimenti questo darsi da fare per evitare le elezioni che sembrerebbero davvero l'unica via per uscire dalla palude in cui siamo. Lei che ne pensa? Se i sondaggi per eventuali elezioni avessero dato la maggioranza alla sinistra, ci sarebbe stato l'incarico a Marini? La saluto con l'auspicio che vengano tempi migliori. Francesco Paolo Cimmino

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