Sappiamo ormai per certo tutti, che Papa Benedetto XVI è, per voce unanime, un grande teologo, anche se ancora non ho ben capito in cosa consista questa grandezza, ma sinceramente ignoravo che fosse anche un grande immunologo, infettivologo, virologo e perchè no, anche epidemiologo, alla luce delle strabilianti rivelazioni fatte da Questi in tema di AIDS, nel Suo viaggio in Africa, paese, come tutti sappiamo, flagellato crudelmente da questa pandemia.
"Il preservativo non serve contro l'AIDS, anzi addirittura può peggiorare il problema".
Questa la straordinaria rivelazione del Santo Padre, che fa piazza pulita e smentisce d'un sol colpo, quanto gli scienziati ci vanno dicendo da anni in tutte le lingue, in tutte le occasioni e in tutti i luoghi, comprese le scuole in apposite conferenze e corsi educativi per gli studenti.
Umanità, contrordine. Quanto Vi abbiamo detto fin ora e raccomandato, è assolutamente errato, falso, non vero, addirittura pericoloso e controproducente.
Usare il preservativo, unica arma certa e sicura contro l'epidemia di AIDS e le altre malattie sessualmente trasmesse è inutile e dannoso.
Questo è quanto il Santo Padre ha affermato a chiare note e con adamantina sicurezza e certezza alla popolazione del continente che offre un tributo altissimo a questa terrificante malattia.
Immagino certo, che gli studi teologici debbano aver fornito al Santo Padre materia e strumenti di profonda conoscenza e scienza, anche in ambito medico, epidemiologico, immunologico, se Egli è arrivato a tali strabilianti conclusioni, in apparente contrasto e palese opposizione a quanto la Medicina di tutto il mondo, fin ora ci ha raccomandato.
A meno che, e mi sorge perentorio l'interrogativo e il dubbio, le competenze in ambito teologico, non forniscano, automaticamente, de iure, competenze in tutti gli altri campi e ambiti dello scibile umano, compresa la Scienza, che altrimenti sarebbero riservate, solo ed esclusivamente, a chi di tali ambiti si occupa specificatamente e specialmente.
Ma nel momento stesso in cui mi assale questo dubbio, mi rendo conto di pensare e pronunciare banalità, essendo questo un problema che sussiste da secoli, da quando la Scienza si è arrogata, autonomamente il diritto di ragionare con la testa propria e di non essere più sottomessa alla Fede, ribellandosi ad una sudditanza fin lì accettata come naturale. Mi sovviene, mi torna alla mente una frase di un tal Galileo Galilei "eppur si muove", pronunciata con ipocrita arroganza, a bassa voce per non essere sentito, di fronte al Sant'Uffizio che lo aveva appena lasciato libero dopo la sua abjura.
E i tempi evidentemente non sono cambiati, se presunti scienziati, o sedicenti tali, si permettono di smentire ed entrare in contrasto con le parole del Santo Padre, il quale afferma a chiare lettere che il preservativo non serve. E se lo dice Lui possiamo e dobbiamo fidarci viste le Sue competenze
E naturalmente il Santo Padre, nel momento in cui ci spunta l'arma fallace del preservativo, nella quale avevamo fin qui creduto, ci fornisce invece una
veritiera e specifica soluzione, rivoluzionaria nella sua semplicità: "cure gratis per tutti i malati di AIDS".
Forse però il Santo Padre, in veste neonata, di immunologo-infettivologo-virologo-epidemiologo ha dimenticato, ma certamente si è trattato di un lapsus linguae, che ben diversa è la prevenzione di una malattia, in questo caso l'AIDS che si esercita con il preservativo, dalla cura, la terapia, di una malattia stessa che già ci ha colpito, che si esercita con cure, magari gratis ai già affetti da questa malattia. Si tratta di due momenti netti e distinti, differenti.
Ma è un piccolo trascurabile particolare, una lievissima dimenticanza, facilmente perdonabile a chi, come il Santo Padre, sia costretto ad occuparsi, oltre che della teologia, di tantissime altre cose, quali anche l'AIDS.
Domenico Mazzullo