Non leggo, nè ascolto mai le barzellette sui Carabinieri, perchè proprio non mi piacciono e quando, ahimè, sono costretto tuttavia ad ascoltarle, raccontate da qualche cretino di turno, non rido mai, nemmeno fingendo per cortesia, perchè mi sembrano sciocche e offensive nei confronti di Chi continua a rischiare la vita quotidianamente per difendere la Legge e uno Stato che spesso non si mostra molto riconoscente nei Suoi confronti.
Se la pistola di un criminale straniero non si fosse inceppata, dopo aver esploso due colpi, verso due Carabinieri che lo stavano arrestando, assieme ad altri tre complici, criminali stranieri anche loro, che lo incitavano a sparare ancora, oggi avremmo due Carabinieri in meno e quattro delinquenti in più in giro, a compiere altre rapine, come quella compiuta nel bergamasco, che è costata la vita a due di loro, uccisi dal legittimo fuoco di risposta dei due Carabinieri Che, pur feriti, sono riusciti ad arrestare i due criminali sopravvissuti.
Non vedo quasi mai la televisione, ma ieri, per fortuna ho potuto ascoltare la testimonianza del maresciallo Francesco Ferro, uno dei due Carabinieri feriti, in ospedale, che con grandissima modestia, a coloro, tanti, che lo definivano un eroe ha risposto: "Ho avuto tanta di quella paura...ma poi per istinto di sopravvivenza ho sparato" e ancora: "Ho visto due ragazzi feriti dai rapinatori e ho compiuto solo il mio dovere...".
Forse il maresciallo Ferro non ha letto a scuola "I doveri dell'uomo" di Giuseppe Mazzini, ma rappresenta una bellissima, eroica incarnazione, assieme a tanti altri Suoi colleghi, primo tra tutti Salvo D'acquisto, di questo Dovere. Grazie per la lezione che ci ha impartito.
Anni addietro, il 6 gennaio, assistetti ad una fugace, improvvisata intervista al telegiornale di un giovanissimo Carabiniere, all'indomani della morte di un suo collega, che al posto suo, per una casuale combinazione, era stato ucciso dai criminali della Uno bianca.
Alla domanda del giornalista, se essendo Carabiniere, provasse paura, con estrema dignità, tanto più particolare per la sua giovanissima età, rispose:" il problema della paura l'ho risolto, quando ho deciso di essere Carabiniere" e ancora alla domanda, se non si sentisse indifeso, non protetto rispondeva: "Sono io, Carabiniere, che devo difendere gli altri".
All'incauto intervistatore che ancora incalzava con la fatidica, sciocca domanda "cosa prova in questo momento?", rispondeva con lacrime dignitose e silenziose.
Io non so cosa sia ora di quel giovanissimo Carabiniere. Se quel giovane sia ancora un Carabiniere. Spero veramente di sì, perchè l'Italia ha bisogno di uomini come lui.
Domenico Mazzullo
1 commento:
Grazie infinite all'estensore dell'articolo, che ha voluto paragonarmi a chi ha sacrificato la sua vita per salvarne altre, io ripeto ho fondamentalmente solo "Portato a casa la pelle", sono un carabiniere normale come tanti altri e la solidarietà di tantissima gente comune che è venuta a trovarmi in ospedale testimonia quanto la gente abbia bisogno di sicurezza.-
M.llo Capo Ferro Francesco
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