A ideale commento di quanto detto nel Post precedente, mi piace pubblicare, per chi ha l'incauta volontà di leggermi, ma lo avesse perso, l'articolo pubblicato sul quotidiano "La Repubblica" di domenica scorsa da Corrado Augias, in occasione del recente viaggio del Papa Benedetto XVI nella laica Francia:
Questi toni
anche in Italia
CORRADO AUGIAS
Quale diversità di toni, da una parte e dall'altra quando il papa parla fuori d'Italia e quando, fuori d 'Italia, un capo di Stato o di governo gli si rivolge.
Nella "lectio" al mondo della cultura, Benedetto XVI ha ricordato le benemerenze del monachesimo spingendole fino a farle diventare una premessa dell' umanesimo.
In quello straordinario ambiente gotico il papa ha dipinto il monachesimo come un baluardo di libertà, un freno al doppio e opposto estremismo dell'arbitrio e del fondamentalismo, con un chiaro richiamo all'attualità.
Al presidente Sarkozy che ha parlato ancora di quella “laìcità positiva“ già adombrata in Laterano lo scorso dicembre, BenedettoXVI ha risposto che la laicità non è in contrasto con la fede .
Sarkozy era stato criticato per aver fatto quella misurata apertura verso la religione nella vita pubblica; eppure si trattava di parole che in un'ottica di casa nostra nessun politico
mai direbbe nel timore di essere giudicato troppo laico .
In un paese dove la metà dei bambini nasce fuori dal matrimonio e le chiese sono frequentate dall'8 per cento della popolazione, il papa non ha mai accennato alla sacralità della famiglia, al divorzio , all'aborto, alle coppie di fatto regolamentate in Francia dal 1999 .
Mai ha toccato gli argomenti della vita e della morte, della bioetica e del finanziamento alle scuole cattoliche.
Al di là delle Alpi non ci sono principi non negoziabili .
Il papa sa che qui la laicità è regolata per legge dal 1999; che toccare argomenti sui quali lo Stato ha gelosa competenza sarebbe stato peggio di una gaffe, sarebbe stato anche ai suoi fini controproducente.
A Parigi si è visto un papa benevolo e che s'è ben guardato di rivolgersi ai politici cattolici ; che ha parlato invece a tutti gli uomini di buona volontà mostrandosi cosi molto più "cristiano" dell'arcigno guardiano della morale che tuona dal balcone di san Pietro.
anche in Italia
CORRADO AUGIAS
Quale diversità di toni, da una parte e dall'altra quando il papa parla fuori d'Italia e quando, fuori d 'Italia, un capo di Stato o di governo gli si rivolge.
Nella "lectio" al mondo della cultura, Benedetto XVI ha ricordato le benemerenze del monachesimo spingendole fino a farle diventare una premessa dell' umanesimo.
In quello straordinario ambiente gotico il papa ha dipinto il monachesimo come un baluardo di libertà, un freno al doppio e opposto estremismo dell'arbitrio e del fondamentalismo, con un chiaro richiamo all'attualità.
Al presidente Sarkozy che ha parlato ancora di quella “laìcità positiva“ già adombrata in Laterano lo scorso dicembre, BenedettoXVI ha risposto che la laicità non è in contrasto con la fede .
Sarkozy era stato criticato per aver fatto quella misurata apertura verso la religione nella vita pubblica; eppure si trattava di parole che in un'ottica di casa nostra nessun politico
mai direbbe nel timore di essere giudicato troppo laico .
In un paese dove la metà dei bambini nasce fuori dal matrimonio e le chiese sono frequentate dall'8 per cento della popolazione, il papa non ha mai accennato alla sacralità della famiglia, al divorzio , all'aborto, alle coppie di fatto regolamentate in Francia dal 1999 .
Mai ha toccato gli argomenti della vita e della morte, della bioetica e del finanziamento alle scuole cattoliche.
Al di là delle Alpi non ci sono principi non negoziabili .
Il papa sa che qui la laicità è regolata per legge dal 1999; che toccare argomenti sui quali lo Stato ha gelosa competenza sarebbe stato peggio di una gaffe, sarebbe stato anche ai suoi fini controproducente.
A Parigi si è visto un papa benevolo e che s'è ben guardato di rivolgersi ai politici cattolici ; che ha parlato invece a tutti gli uomini di buona volontà mostrandosi cosi molto più "cristiano" dell'arcigno guardiano della morale che tuona dal balcone di san Pietro.
A Corrado Augias il mio personale, ideale ringraziamento per aver espresso e condensato in un così acuto e lucido scritto il pensiero comune di tanti tra noi.
Domenico Mazzullo
www.studiomazzullo.com
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