Il Papa Benedetto XVI, coerentemente con i suoi principi e con la sua ideologia, ha revocato la scomunica ai vescovi ribelli, nominati da Lefebvre, compiendo un atto di misericordia, secondo quanto espresso dalla voce vaticana.
Questi sono fatti interni al Vaticano, che non comprendo, ma non mi riguardano e non mi interessano.
Però, guarda caso, tra i vescovi perdonati, dalla misericordia papale, c'è anche il vescovoRichard Williamson, che sarebbe rimasto un vescovo pressocchè sconosciuto ai più, se non fosse per il trascurabile particolare che questo alto prelato ora riammesso alla comunione, ha sempre negato e continua a negare l'Olocausto di sei milioni di ebrei e afferma che i forni crematori non sono mai esistiti e che sono il frutto di un abile fotomontaggio.
Per quanto riguarda le affermazioni del vescovo, io esorterei il Vaticano a organizzare, a proprie spese, un viaggio educativo, che io stesso ho compiuto, mediante il quale potrebbe vedere e toccare con mano quei forni crematori di cui nega l'esistenza, con tutti gli annessi e connessi, ma a titolo personale mi chiedo, come faccia il capo della chiesa cattolica a riammettere in seno a questa, un alto prelato che così evidentemente mistifica e nega una tragica, angosciosa realtà che pesa e peserà per sempre sulla coscienza della umanità.
Il Vaticano si difende e si è difeso dalle critiche, affermando che le posizioni e le affermazioni del vescovo negazionista, sono a titolo personale e non rispecchiano il punto di vista del Vaticano.
Ora mi sembra ridicolo, se non fosse tragico, che si permetta ad un alto esponente della chiesa di esprimere opinioni così offensive e così chiaramente false e tendenziose, trincerandosi dietro la debole e risibile affermazione che esse sono opinioni personali e non rispecchianti il punto di vista della chiesa.
A meno che, ma l'ipotesi mi fa orrore al solo pronunciarla, invece queste personalissime opinioni non siano piuttosto in linea con l'atteggiamento perennemente antisemita della chiesa cattolica, che una volta di più si manifesta nella sua squallida e offensiva chiarezza. La Storia insegna.
A proposito poi dell'atto di misericordia papale, mi sconcerta il fatto che questa straordinaria e onorevolissima misericordia, si sia rivolta a favore di vescovi ribelli, tra i quali quello prima menzionato e che nulla hanno fatto, o detto per essere perdonati e non si è per nulla mossa a compassione per concedere i funerali religiosi a Piergiorgio Welby reo di aver desiderato addirittura la morte, come liberazione da una vita divenuta per lui insopportabile.
Due pesi e due misure, si sarebbe detto una volta, ma i tempi sono cambiati.
Domenico Mazzullo
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