martedì 25 settembre 2007

La depressione e l'importanza degli psicofarmaci

Il dottor Domenico Mazzullo, noto psichiatra,
mi ha scritto: 'Ti scrivo su un tema che mi sta
particolarmente a cuore: la depressione e la sua
diffusione paurosamente in aumento tra i giovani,
giovanissimi e anche bambini.
Purtroppo un tema così delicato è
vittima di cattiva informazione,
di pregiudizi e prese di posizione
ideologiche, che nulla hanno
a che fare con la verità
scientifica. Spesso siamo anche
noi medici responsabili:
tesi alla cura dei pazienti, siamo
carenti di spiegazioni ed
informazioni, ma a volte anche voi
giornalisti, nel diffondere notizie
inesatte, incomplete, non bene interpretabili.
Sono comparsi recentemente sulla stampa
articoli allarmistici sull' ingente aumento di
consumo di antidepressivi da parte dei giovani,
lasciando intendere che questo fenomeno sia dovuto
alla superficialità con la quale si cerca, non
di risolvere, ma piuttosto coprire i dolori dell’anima
con i farmaci, pericolosi, spesso dannosi e
nella maggior parte dei casi inutili. Questo si
evince! Come psichiatra, considero mio dovere
morale contrastare questa superficiale, tendenziosa,
falsa e deviante interpretazione, frutto di
pregiudizi, invece che di precise documentazioni.
La depressione, ben diversa dalla tristezza
dell'animo, che alimenta ed ha alimentato scrittori
e poeti, è una malattia atroce che induce
paurose sofferenze, forse maggiori di tante altre
malattie organiche. È una malattia curabile: un
ruolo importantissimo è rappresentato dagli psicofarmaci
antidepressivi che dalla loro introduzione
hanno rivoluzionato il destino e le sofferenze
di tantissimi pazienti depressi, i quali nulla
avevano per lenire le loro sofferenze. La depressione
è in tragico, inquietante aumento presso i giovani
e addirittura.i bambini Questo fenomeno
doloroso ha certamente tante cause, ma
tra queste importante è la maggiore fragilità psicologica dei
nostri ragazzi rispetto alle generazioni precedenti,
accompagnata, a peggiorarla,
da una drammatica penuria, o assenza di valori
e ideali cui rifèrirsi nei momenti bui Demonizzare
gli psicofarmaci antidepressivi, mistificarli
alla stregua di droghe per anestetizzare il dolore
esistenziale è falso, ingiusto e soprattutto pericoloso
perché si ingenera cos un percoloso equivoco
ed una paura immotivata, utile solo a tenere
lontani i malati da vere terapie, a favore di
altre terapie assurde ed inefficaci, ma che convengono
a chi le pratica, ottenendone lauti guadagni".
d.mazzullo@tiscali.it
Rispondo: probabilmente questa nota susciterà
repliche e contestazioni. Anche perché, di mio,
aggiungo che se lo psichiatra cura, e ottiene risultati
tangibili, con i farmaci, ho invece qualche
diffidenza per lo psicologo, il cosiddetto "strizzacervelli":
parole, parole, parole.
Tutti abbiamo necessità di parlare con qualcuno
quando la nostra anima è afflitta. Ma non è
detto che l’interlocutore preferibile sia, a pagamento,
un signore che non sa assolutamente
nulla di noi e della nostra unica, particolare, diversa
complessità.
(cesare@/lamescolanza.com)

Libero "Mister No" 25-09-2007

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