lunedì 24 settembre 2007

XX Settembre 1870


Caro Cesare,

spero veramente che tu non mi debba tacciare di monomania, pericolosa per uno psichiatra come me, ma l'ultima dichiarazione ufficiale del Cardinale Ruini Presidente della Cei, mi tira dentro per i capelli, per modo di dire.
Forse l'età avanzata, prossima alla agognata pensione, forse gli ultimi, struggenti conflitti morali e dottrinari, riguardo al caso Welby, culminati con la sofferta decisione di negare i funerali religiosi, hanno giocato all'augusto Cardinale uno scherzo della memoria, una illusione mnestica, cancellando, scotomizzando dalla sua mente una data, certo per lui fastidiosa e disturbante, ma per noi italiani molto importante: il 20 Settembre 1870, in cui ricorre l'anniversario della Breccia di Porta Pia, data ufficiale della fine del potere temporale della Chiesa, almeno così si studia nei libri di Storia.
Questo mi sembra di poter arguire, leggendo le ultime dichiarazioni del Cardinale, più appropriate e consone ad un Capo del Governo di uno stato temporale, che detta le direttive e le linee guida della sua politica, piuttosto che ad un Principe di una Chiesa che dovrebbe occuparsi della cura delle anime, della custodia delle loro coscienze, della accoglienza dei dubbi, delle incertezze, dei tormenti, che la vita di ciascuno di noi racchiude in sé, ma tenersi accuratamente discosta da questioni politiche che non la riguardano e non dovrebbero riguardarla, nel pieno rispetto di quel sano principio risorgimentale di "libera Chiesa in libero Stato".
Purtroppo, e non è certo la prima volta, ci fa obbligo constatare che la Chiesa, per bocca dei suoi esponenti, conosca, o ricordi solo la prima parte del motto, trascurando amabilmente, calpestando la seconda.
Le parole del Cardinale Ruini, che nel suo discorso di addio, probabilmente, dalla guida della Cei suonano come una indebita, gravissima, irrispettosa e pretestuosa ingerenza in fatti politici e legislativi, economici e di diritto, di uno Stato sovrano come l'Italia, che, ahimè, si trova ad ospitare nei suoi confini uno Stato straniero, il quale, però, si arroga il diritto di voler dettar legge, o mettere bocca, nei nostri affari assolutamente privati.
Non c'è aspetto dei fatti interni italiani, su cui il prelato non metta bocca e indichi le sue direttive: dai tanto contestati Pacs, ai quali, seppur per motivi laicamente diversi, anche io sono contrario, alle coppie gay su cui pesa " la non esistenza del bene della generazione dei figli", naturalmente però, "nel pieno e doveroso rispetto per la dignità e i diritti di ciascuno", apertura liberale della Chiesa, pericolosamente moderna, a confronto di tempi, non tanto lontani, in cui gli omosessuali venivano arsi su roghi accesi con rami di finocchio, donde l'appellativo omonimo e dispregiativo attribuito agli omosessuali.
Non poteva naturalmente mancare l'illuminato parere a proposito di eutanasia e la, dottrinariamente fredda ed ineccepibile difesa del tanto contestato rifiuto di esequie religiose al dottor Welby. Peccato che il Cardinale Ruini, precisando che i suddetti funerali religiosi non potevano essere concessi, in quanto Welby aveva pubblicamente e reiteratamente affermato di voler rinunciare alla vita, abbia dimenticato che gli stessi funerali religiosi vengono invece concessi ai suicidi, che alla vita rinunciano materialmente. Forse un'altra dimenticanza dovuta all'età?
Un'altra indebita, quanto inopportuna ingerenza è l'apprezzamento, gratuito e non necessario, per la finanziaria di Prodi, e in campo internazionale addirittura la critica alla politica del Presidente Bush in Iraq. Spero proprio che gli Stati Uniti ne tengano opportunamente conto, modificando tale politica.

Domenico Mazzullo

Pubblicato su Libero "Mister No" il 24-01-2007

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