La polemica innestata dalla, ahimè, mancata visita del Papa alla Università La Sapienza e che sembrava essersi conclusa con l'adunata riparatoria domenicale in piazza S. Pietro, proclamata dal Cardinale Ruini ed alla quale hanno partecipato, da penitenti, moltissimi fedeli e semplici cittadini, in mezzo ai quali si sono mescolati i nostri politici di quasi tutti gli schieramenti, per fare pubblica ammenda della grave offesa arrecata al Sommo Pontefice, scuse accettate dal Papa con grande magnanimità e paternalistico atteggiamento di comprensione, non si è per nulla placata ed è stata riaccesa proprio dai vertici della Chiesa, nella persona del Cardinale Angelo Bagnasco chiamato a presiedere la Cei.
Questo "Principe della Chiesa" ha dichiarato, infatti, che il gesto magnanimo del Papa, di rinuncia a partecipare all'inaugurazione dell'Anno Accademico ha tenuto conto dei "suggerimenti" del Governo italiano.
Il Governo italiano ha respinto seccamente l'illazione dichiarando:" Il Governo italiano non ha mai suggerito di cancellare la visita e anzi lo Stato italiano aveva comunicato al Vaticano, che garantiva assolutamente la sicurezza e l'ordinato svolgimento della visita del Santo Padre".
Due verità discordanti. A quale credere? Ma se è vero che il Governo italiano non ha mai suggerito al Papa di non recarsi all'Università, ma si è trattato piuttosto di una Sua magnanima rinuncia, perchè mai tanti politici, tra i quali il Presidente della Repubblica e membri del Governo si sono affrettati e rincorsi nel presentare le proprie scuse al Papa?
Ma le opere del Cardinale Bagnasco non si fermano qui.
In piena sintonia con la vicenda Mastella egli sferra un fermo attacco al Governo, a tutto tondo, criticandolo duramente a proposito di politiche sociali, coppie di fatto, aborto, tutela degli omosessuali, emergenza spazzatura a Napoli. Cito per conoscenza, solo alcuni passi esemplificativi del suo discorso: ai politici rimprovera di "limitarsi a parole e provvedimenti che nascono evasivi...la latitanza amministrativa, il palleggiamento di responsabilità, l'ignavia delle istituzioni, il limitato aiuto fiscale, alle famiglie numerose, l'insufficiente politica in tema di sicurezza" e bontà sua aggiunge suggerimenti e consigli:"Bisogna mettere economicamente le forze dell'ordine, nella condizione di agire".
Bagnasco inoltre dichiara che" la Chiesa non cerca egemonia nè ha intenzionalità bellica", però "si oppone alla regolamentazione per legge delle coppie di fatto e alla introduzione di registri che surrogano lo stato civile". Altresì egli chiede la revisione della legge 194 dello Stato italiano, sull'aboto, invocando" un aggiornamento di qualche punto della legge".
Mi chiedo, rammentando le parole che Cicerone rivolse a Catilina nella sua famosa orazione in Senato, "Quousque tandem Catilina...fino a quando Catilina...", fino a quando dovremo essere costretti a tollerare una così pesante e impropria intromissione della Chiesa nelle vicende interne del nostro Stato? Fino a quando continueremo a essere umilmente e servilmente succubi di un Potere che non dovrebbe essere più temporale, ma che continua a cercare di esserlo, intromettendosi pesantemente nelle vicende dell'Italia?
Mi chiedo perchè la Chiesa non faccia lo stesso con altri Paesi a noi vicini, come Francia, Spagna, Germania. Forse perchè non li troverebbe altrettanto proni?
Domenico Mazzullo d.mazzullo@tiscali.it
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