
Ricevo dall'Amico Francesco Paolo Cimmino, il quale, non ancora annoiato dai miei pensieri, continua ad onorarmi del Suo interessamento, una lettera che pubblico integralmente, con a seguito, un mio piccolo commento:
Gentile dott. Mazzullo,
leggo solo ora le ultime considerazioni pubblicate sul suo blog.Ci chiede:li voteremmo ancora?Con la desolante immagine della bottiglia aperta senza rispetto in quello che è o almeno,dovrebbe essere,un sacro luogo istituzionale
e la fetta di mortadella mangiata con mano bisunta;le rispondo così,istintivamente:NO!
Penso poi alle sorti di questo nostro paese,forse mai così in basso dal dopoguerra,e dico:qualcuno ci dovrà pur governare.Ma chi?
Parafrasando Montanelli alle prossime elezioni mi turerò il naso e voterò,se non i migliori,che purtroppo sembrano non esserci,i "meno peggio". Chi sono?Triste dirlo,ma non so scegliere.
Sono tristemente giunto a rimpiangere la classe politica della famigerata prima repubblica; si figuri come dal mio punto di vista giudico chi ha o ha avuto in mano le sorti della nazione negli ultimi anni!
Temo che se continua così fra poco la reliquia di S. Gennaro saremo costretti a caricarla su un treno speciale e portarla in giro in tutta Italia come unica possibiltà di risolvere i problemi!
un suo affezionato e sconsolato lettore
Francesco Paolo Cimmino
Caro Amico sconsolato, La comprendo e La capisco, ma purtroppo non posso condividere il Suo pensiero, anche se non Le nascondo, che a volte sarei tentato di farlo.
Mi spiego meglio: con tutto il rispetto che provo per Lei e per Indro Montanelli, un così grande giornalista, non credo assolutamente che sia giusto, come Egli ha fatto "turarsi il naso e votare...."
Significa arrendersi e nemmeno con l'onore delle armi, significa una resa incondizionata, disonorevole e gravida di pericolosissime conseguenze, significa accettare come ineluttabile una condizione che ineluttabile non è, a meno che non siamo proprio noi a considerarla così, significa considerarci ancora una volta sudditi di un potere sopra di noi e non cittadini che affidano il potere a dei propri rappresentanti, che hanno appunto il compito e il dovere di rappresentarli, e se non lo fanno, vanno a casa.
Non si sceglie "il meno peggio", ma se non c'è "un migliore", semplicemente non si sceglie, fino a che non si trova una persona degna di rappresentarci.
Mi perdoni la franchezza ma la scelta del "meno peggio" non è una scelta, ma una rinuncia, una resa,un chinare il capo e abdicare alle nostre responsabilità, che comporta anche una conseguenziale rinuncia al diritto di lamentarci e protestare per eventuali inadempienze, perchè "il meno peggio" lo abbiamo, in fondo, scelto noi.
Le ricordo che il Popolo francese nel 1789 fece una rivoluzione, i cui ideali, esportati in tutta Europa dalle Armate di Napoleone Bonaparte, sono ancora, tuttora validi; Gli eroi del nostro Risorgimento, Quelli che fecero la Repubblica Partenopea e la Repubblica Romana, Quelli che combatterono con Garibaldi, patirono il carcere e persero la vita per una Italia Unita, un poco diversa da quella che noi abbiamo. E noi vogliamo "turarci il naso e scegliere il meno peggio"?
Preferisco morire soffocato, piuttosto che "turarmi il naso".
Sempre con affetto.
Domenico Mazzullo d.mazzullo@tiscali.it
www.studiomazzullo.com
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