lunedì 28 gennaio 2008
Turarsi il naso
Ricevo dall'Amico Francesco Paolo Cimmino, il quale, non ancora annoiato dai miei pensieri, continua ad onorarmi del Suo interessamento, una lettera che pubblico integralmente, con a seguito, un mio piccolo commento:
Gentile dott. Mazzullo,
leggo solo ora le ultime considerazioni pubblicate sul suo blog.Ci chiede:li voteremmo ancora?Con la desolante immagine della bottiglia aperta senza rispetto in quello che è o almeno,dovrebbe essere,un sacro luogo istituzionale
e la fetta di mortadella mangiata con mano bisunta;le rispondo così,istintivamente:NO!
Penso poi alle sorti di questo nostro paese,forse mai così in basso dal dopoguerra,e dico:qualcuno ci dovrà pur governare.Ma chi?
Parafrasando Montanelli alle prossime elezioni mi turerò il naso e voterò,se non i migliori,che purtroppo sembrano non esserci,i "meno peggio". Chi sono?Triste dirlo,ma non so scegliere.
Sono tristemente giunto a rimpiangere la classe politica della famigerata prima repubblica; si figuri come dal mio punto di vista giudico chi ha o ha avuto in mano le sorti della nazione negli ultimi anni!
Temo che se continua così fra poco la reliquia di S. Gennaro saremo costretti a caricarla su un treno speciale e portarla in giro in tutta Italia come unica possibiltà di risolvere i problemi!
un suo affezionato e sconsolato lettore
Francesco Paolo Cimmino
Caro Amico sconsolato, La comprendo e La capisco, ma purtroppo non posso condividere il Suo pensiero, anche se non Le nascondo, che a volte sarei tentato di farlo.
Mi spiego meglio: con tutto il rispetto che provo per Lei e per Indro Montanelli, un così grande giornalista, non credo assolutamente che sia giusto, come Egli ha fatto "turarsi il naso e votare...."
Significa arrendersi e nemmeno con l'onore delle armi, significa una resa incondizionata, disonorevole e gravida di pericolosissime conseguenze, significa accettare come ineluttabile una condizione che ineluttabile non è, a meno che non siamo proprio noi a considerarla così, significa considerarci ancora una volta sudditi di un potere sopra di noi e non cittadini che affidano il potere a dei propri rappresentanti, che hanno appunto il compito e il dovere di rappresentarli, e se non lo fanno, vanno a casa.
Non si sceglie "il meno peggio", ma se non c'è "un migliore", semplicemente non si sceglie, fino a che non si trova una persona degna di rappresentarci.
Mi perdoni la franchezza ma la scelta del "meno peggio" non è una scelta, ma una rinuncia, una resa,un chinare il capo e abdicare alle nostre responsabilità, che comporta anche una conseguenziale rinuncia al diritto di lamentarci e protestare per eventuali inadempienze, perchè "il meno peggio" lo abbiamo, in fondo, scelto noi.
Le ricordo che il Popolo francese nel 1789 fece una rivoluzione, i cui ideali, esportati in tutta Europa dalle Armate di Napoleone Bonaparte, sono ancora, tuttora validi; Gli eroi del nostro Risorgimento, Quelli che fecero la Repubblica Partenopea e la Repubblica Romana, Quelli che combatterono con Garibaldi, patirono il carcere e persero la vita per una Italia Unita, un poco diversa da quella che noi abbiamo. E noi vogliamo "turarci il naso e scegliere il meno peggio"?
Preferisco morire soffocato, piuttosto che "turarmi il naso".
Sempre con affetto.
Domenico Mazzullo d.mazzullo@tiscali.it
www.studiomazzullo.com
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