venerdì 17 ottobre 2008

Eppur si muove....






"Eppur si muove...". Questa la frase storica, amara e tristissima che si vuole il grande Galileo Galilei abbia pronunciato, tra sè e sè, dopo la abjura cui fu costretto dalla santa inquisizione per aver salva la vita, al termine di un drammatico processo che lo vide imputato, reo di aver voluto addirittura cercare la verità con gli strumenti della Scienza e non con quelli della fede.

Gravissima colpa per il povero Galileo, il quale osò addirittura voler usare la ragione che il buon Dio ci ha donato, piuttosto che rinunciare ad essa come la Chiesa di quel tempo e non solo avrebbe voluto, in favore di una fede e di una verità rivelata, naturalmente la sua.

Ma suvvia erano altri tempi, secoli addietro. Ora tutto è cambiato. Galileo Galilei è stato riabilitato già da alcuni anni dal papa Giovanni Paolo II il quale ha addirittura chiesto scusa con grande magnanimità e così ora la terra può tranquillamente ruotare attorno al sole, come voleva Galileo e non più il sole attorno alla terra, come invece voleva la Chiesa.
Erano altri tempi. Allora gli eretici venivano bruciati sui roghi, dopo i processi cui erano sottoposti dalla santa inquisizione, ora si dialoga con loro, pecorelle smarrite, dalla vista oscurata, che non vedono la verità giusta. Non si perdona solo a chi, dopo una vita di sofferenze inaudite, implora la morte come una estrema liberazione. A lui no, il perdono è negato, reo non di aver tolto la vita ad altri, ma di aver chiesto in piena consapevolezza di rinunciare alla propria, divenuta insopportabile.
I tempi sono cambiati, il potere temporale non esiste più e la chiesa si occupa solo di essere guida delle anime e delle coscienze.
Ma è proprio vero che dai tempi del povero Galileo, la filosofia della chiesa è cambiata e la stessa chiesa si è pentita degli errori del passato, come a gran voce e con pubbliche scuse annuncia?
Mi vien fatto di dubitarne, se papa Benedetto XVI, l'immediato successore del papa che ha riabilitato Galileo così si pronuncia a proposito della Scienza e di alcuni scienziati:" La scienza moderna a volte segue solo il facile guadagno e tenta di sostituirsi al Creatore con arroganza, senza essere in grado di elaborare princìpi etici, mettendo in grave pericolo la stessa umanità....non sempre gli scienziati indirizzano le loro ricerche per il bene dell'umanità. Il facile guadagno o, peggio ancora, l'arroganza di sostituirsi al Creatore svolgono, a volte, un ruolo determinante.".
A quali scienziati il papa si riferisce? A quale arroganza si riferisce? Forse a quella stessa arroganza di cui fu accusato Galileo quando con gli strumenti della ragione ebbe l'ardire di contestare la verità che la fede sosteneva?
Se così fosse, e purtroppo temo proprio che così sia, allora i tempi non sono per nulla cambiati, ma sono cambiati solo i modi con cui la chiesa, nel suo assurdo oscurantismo, cerca, come ha sempre fatto, di ostacolare il libero progredire della scienza, vissuta e sentita come il più grave e serio pericolo, come il più temibile attentato alla propria supremazia e al proprio potere fondato sulla ignoranza.
Domenico Mazzullo




1 commento:

Anonimo ha detto...

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