giovedì 20 marzo 2008

Tempestività


Con insolita, sconcertante tempestività il Santo Padre, cedendo alle sollecitazioni che da tante parti si sollevavano, invitandoLo a prendere posizione sui tragici eventi che si stanno verificando in Tibet, finalmente ha sciolto gli indugi, consigliati da un prudente e diplomatico esame della situazione e ha pronunciato un forte invito al "dialogo e alla tolleranza tra tutte le parti in causa".
Una ipocrita, inutile, vergognosa pronunciazione che mette sullo stesso piano le proteste dei tibetani vittime di una assidua, assurda violenza e la durissima repressione dei cinesi.
Ancora una volta la ipocrita ragion di Stato, di cui la Chiesa è maestra, sacrifica sull'altare della opportunità politica, la difesa e la tutela dei diritti umani, così violentemente ed evidentemente calpestati, pronunciandosi tardivamente ed ambiguamente per non scontentare un potente e appetibile interlocutore quale è la Cina.
Eppure quella stessa Chiesa, non ha tardato un attimo a stigmatizzare la repressione militare dello Stato di Israele, nei confronti dei palestinesi, per difendere il proprio territorio dal continuo lancio di razzi da parte di questi. Ma i "perfedi ebrei" non godono naturalmente della stessa amorosa considerazione, negli ambienti vaticani, di cui godono i buoni cinesi, con i quali si vuole aprire un solido, proficuo, vantaggioso dialogo.
Ringraziamo ancora una volta la Chiesa ed i suoi rappresentanti per una ulteriore manifestazione e prova della sua "lungimirante" ipocrisia.
Domenico Mazzullo
www.studiomazzullo.com

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