lunedì 21 luglio 2008

Vergogna




Domenica 6 Luglio ero tra i pochi, i quali si sono sentiti in dovere di onorare , al Gianicolo, la tomba di Goffredo Mameli, l'Autore del nostro Inno d'Italia, in occasione della ricorrenza della Sua morte, il 6 Luglio 1849, caduto in difesa della Repubblica Romana e dei Suoi ideali, dopo una lunga agonia, colpito da una pallottola francese che aveva reso necessaria, prima l'amputazione della gamba colpita e poi provocato la morte per la gangrena sopraggiunta successivamente.
Goffredo Mameli morì, cosciente e consapevole, a soli 22 anni, da eroe.
Si è notata la assenza totale di tutte le autorità.
Un ringraziamento particolare va alla Banda dei Granatieri di Sardegna, presente e che ha reso gli onori intonando l'Inno di Italia, quello stesso Inno che il signor Umberto Bossi ha offeso e profanato, forse dimentico di essere un senatore della Repubblica Italiana e ahimè un ministro della stessa Repubblica.
Io non so quali scuole il signor Bossi abbia frequentato, se ne ha frequentato qualcuna, ma certo quel giorno doveva essere assente, forse ammalato, quando la lezione verteva su Goffredo Mameli, sui Suoi ideali, sul suo coraggio, sulla Sua morte precoce, sul Suo Inno, Fratelli d'Italia, che è stato scelto come Inno della nostra Patria.
Forse il signor Bossi, di corta memoria, non ricorda che fintanto che è italiano, questo è anche il Suo Inno, l'Inno che lo rappresenta.
Chè se questo non gli aggrada, può anche dimettersi, può anche rinunciare alla cittadinanza italiana. Nessuno davvero lo trattiene.
Forse il signor Bossi ,di corta coscienza, non comprende che offendere il nostro Inno, offende tutti gli italiani, tutti gli italiani che ancora credono in quegli stessi ideali per cui è morto Goffredo Mameli.
Forse il signor Bossi, di corta cultura, non conosce neppure le parole dell'Inno d'Italia.
Gli consiglio vivamente di leggerLe, se è capace di farlo, perchè in questo modo scoprirà, non senza sorpresa e sconcerto, che "schiava di Roma" è la Vittoria :
"Dov'è la Vittoria?
Le porga la chioma,
Chè schiava di Roma
Iddio la creò.
Forse il signor Bossi, di corta intelligenza, non prevede che gli italiani non dimenticano.
Come italiano mi sento profondamente offeso e sinceramente mi sarei aspettato che il Capo del Governo chiedesse le immediate dimissioni del proprio ministro Bossi.
Non lo ha fatto. Peccato...
Gli italiani, delusi, ringraziano.

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