lunedì 24 settembre 2007

Saddam

Caro Cesare,

ad alcuni giorni dalla esecuzione di Saddam, che tanto sconcerto e clamore ha suscitato in tutto il mondo, mentre ancora dura lo sciopero della fame di Marco Pannella, quello della sete è stato temporaneamente sospeso, con grande sollievo di tutti, mi permetto di sottoporti alcune mie riflessioni in merito e ti chiedo un parere.
Il nostro governo, per bocca del Primo Ministro Prodi ha espresso sdegno per l'esecuzione dell'ex dittatore, definendola una barbarie.
Pronta, precisa e puntuale è stata la risposta del governo iracheno che ha parlato con la voce di Yassin Maijd, consigliere del premier e che si è dimostrato, inaspettatamente, buon conoscitore della nostra storia e del nostro recente passato:"Gli europei che condannano l'esecuzione di Saddam Hussein dovrebbero finirla di occuparsi dei fatti interni iracheni. Soprattutto l'Italia e il suo premier Romano Prodi. Un paese dove alla fine della Seconda guerra mondiale Mussolini
è stato processato per un solo minuto. Il giudice gli ha chiesto il suo nome e alla risposta, -Benito Mussolini- gli ha detto - il tribunale vi condanna a morte - e la sentenza è stata eseguita immediatamente.
A mio modesto parere la replica è stata giusta, precisa e meritata, ma anche pietosamente indulgente nei nostri confronti: Mussolini infatti non è mai stato processato regolarmente, nessun tribunale, dopo aver valutato le accuse e la difesa, lo ha giudicato e poi condannato a morte, nessun giudice ha mai pronunciato una sentenza, seppur dopo solamente un minuto, come invece crede il consigliere iracheno. Lo afferma e lo conferma anche in una recentissima intervista, a proposito dello stesso argomento, Armando Cossutta, ex partigiano e storico leader del Partito Comunista:"Mussolini è stato ucciso in guerra, in una azione di guerra. Lui era il nemico ed è stato giustiziato durante una normale operazione militare. Non c'entra niente con l'esecuzione di Saddam Hussein" e ancora: " Il conflitto era in corso. Qualcuno dice che sarebbe stato meglio celebrare un processo. Io continuo a non essere d'accordo. Chi è responsabile di tragedie immani non ha bisogno di essere condannato in un processo". Queste le parole di Armando Cossutta e....Armando Cossutta è uomo d'onore. Sulla stessa linea di pensiero si esprime il giornalista Giorgio Bocca,di cui cito le testuali parole:" La fine di una tirannia non poteva allora essere che una giustizia sommaria del vincitore. Sotto questo aspetto quella di Mussolini è stato un fatto inevitabile, la scomparsa di un uomo perché la storia continui, un epilogo violento e drammatico perché da una tirannia possa nascere un paese libero".
Vorrei chiedere a Giorgio Bocca se per raggiungere questo alto e nobile scopo fosse necessaria anche l'esposizione della salma del dittatore a testa in giù a piazzale Loreto e il tiro a segno di sputi e calci sul suo capo.
E per ultimo...si parla di Mussolini, ma era necessaria anche allo scopo, l'esecuzione con conseguente esposizione della Sua salma di Claretta Petacci, compagna del Duce?

Domenico Mazzullo

Pubblicato su Libero "Mister No"

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