lunedì 24 settembre 2007

Spinelli I

Caro Cesare,

mi permetto di scriverti, in virtù della nostra vecchia e provata amicizia. Ti scrivo perché tu uomo di cultura e di grande esperienza, possa aiutarmi a rispondere ad un interrogativo che da questa mattina assilla la mia anima. Stamane alle 5, dal primo notiziario radiofonico del mattino ho appreso con raccapriccio che il nostro Ministro della Salute, Livia Turco ha innalzato, meglio raddoppiato, da 500 a 1000 milligrammi la quantità di principio attivo della cannabis per uso personale, semplicemente moltiplicando per 40(quaranta) la "dose media singola" per uso personale, il che, in termini semplici, significa che se uno sfortunato ragazzo viene sorpreso ahimè dalle forze dell'ordine con non più di quranta dosi in tasca, non rischia più finalmente di finire allo Spielberg, ma pietosamente riceve solo una mite sanzione amministrativa. Dopo un brusco sobbalzo una domanda imperiosa si è imposta alla mia mente: "Perché?"; "Che logica ha questo decreto del Ministro della Salute, che per definizione dovrebbe tutelare la nostra salute?". Rivolgo a te questa domanda perché io, povero medico, utilizzando il mio buon senso terra terra, proprio non riesco a trovare una risposta.
Immagino già il tuo viso sornione che, sorridendo, mi obietta che proprio io, in quanto psichiatra, dovrei essere soprattutto capace di comprendere la logica degli altri e ciò che passa nella loro mente, ma io ti risponderei che proprio in qualità di psichiatra sono abituato a comprendere la logica di menti malate e non quella di menti sane, quali quelle di tutti noi e quindi, anzi soprattutto, del nostro Ministro della Salute, la quale sembra essere illuminata dal sano desiderio di salvare dal carcere chi va in giro con solo quaranta dosi di principio attivo di cannabis per uso personale.
Certo lo sfortunato ragazzo incappato per caso nelle maglie dei controlli delle forze dell'ordine, deve essere una persona molto previdente e lungimirante, per essersi premunito da una improvvisa carestia di spinelli, riempiendosi le tasche di ben quaranta dosi egoisticamente tutte per sé. Perché essere così malpensanti e diffidenti sospettando, horribile dictu, che potrebbe essere uno spacciatore?
Eppure il Ministro della Salute Livia Turco è stato esplicito nello spiegare il principio informatore del Suo decreto dichiarando che il suo è un tentativo di "far rientrare tali comportamenti, nocivi per la salute, tra gli atti da prevenire e non da reprimere con pene che possono arrivare fino al carcere". Se tali comportamenti sono "nocivi per la salute" é sacrosanto il dovere di prevenire, come da istituzione, ma perché prevenire deve essere sempre visto in antagonismo con reprimere, quando invece a me sembra logico pensare che il reprimere sia un momento speciale e particolare della stessa prevenzione, sempre che si pensi che il comportamento sia lesivo della salute?
Eppure il Ministro sottolinea opportunamente che "il problema della droga sta nell'illegalità attorno al traffico e al commercio, non nel consumo individuale, contro il quale non servono né carcere né ricoveri coatti".
Allora mi chiedo: " chi alimenta l'illegalità attorno al traffico e al commercio, se non proprio il consumo individuale?"
Si tratta di incoerenza logica, oppure più subdolamente si vuole raggiungere l'agognato obiettivo di una liberalizzazione delle droghe cosiddette "leggere", visto che ormai è talmente diffuso l'uso di queste nella popolazione giovanile e non solo, che tanto vale liberalizzarle? Questo proposito fa inorridire me psichiatra che quotidianamente è costretto ad osservare nei giovani i danni prodotti da queste.
Eppure ci lamentiamo tanto della apatia, della abulia, della mancanza di interessi e di ideali, della immaturità che colpisce come un virus contagiosissimo la nostra popolazione giovanile. Non ci sfiora neppure per un attimo il sospetto che tale epidemia possa essere anche provocata proprio dall'uso di queste droghe cosiddette "leggere"? Chi ha solamente un poco di esperienza con i giovani e con gli effetti delle droghe, anche se "leggere", lo sa bene, purtroppo. Vale proprio la pena di rischiare tutto questo, solo per la velleità di distruggere tutto quello che è stato fatto dal precedente governo?
Oppure, ma è solamente fantascienza, a qualcuno fa comodo avere una popolazione di giovani apatici, con poca cultura, schiavi di paradisi artificiali, che non pensano e quindi.....?
Ti sarei veramente grato se volessi illuminarmi.
Con l'affetto sincero di sempre
tuo Dom

Pubblicato su Libero "Mister No" il 18-11-2006

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