lunedì 28 gennaio 2008

Sindaco


Ricevo dal mio Amico, Sindaco di un Comune della Campania vicino a Benevento, una seconda lucidissima e sconsolata lettera che pubblico integralmente, senza alcun commento, perchè qualsiasi commento risulterebbe superfluo, inopportuno e andrebbe ad inquinare la straordinaria, acuta lucidità della lettera.
Grazie, Amico mio.
Domenico Mazzullo

Caro Domenico

Mi convinco sempre di più che la drammatica situazione dei rifiuti nella regione Campania, non è altro che la spia di una situazione degenerativa verso cui sta andando l’Italia.
Dalla fine della cosiddetta prima Repubblica, l’Italia annaspa, sembra che regni solo la confusione e una difficile ricerca di identità nazionale e di valori. Credo che manchi un’idea guida capace di farci sentire Paese. Quella entità capace di accomunarci come un popolo che condivide gli stessi valori.
Il tornaconto personale sembra che guidi singoli e partiti, dal nord al sud, dai padroni agli operai, dai ricchi ai poveri. Forse si sta riaffermando la politica del qualunquismo. Come non cogliere in certi partiti a organizzazione familiare o formati da piccoli raggruppamenti di amici, la riedizione del Partito sorto nel dopoguerra dell’ ”uomo qualunque”.
In questa confusione i nostri governanti annaspano e danno vergognosi spettacoli in Parlamento. Che insegnamento possono dare agli ultrà che vanno allo stadio?
La logica che predomina appare quella dei politici che difendono i propri orticelli.
Ed è questa la logica, debbo dire purtroppo, che ha fatto piazza pulita dei numerosi commissari per l’emergenza rifiuti in Campania, nominati dal governo.
Nessun politico fino a qualche giorno fa ha avuto la responsabilità di dire al proprio territorio di appartenenza, di smetterla con le barricate perché il problema dei rifiuti è un problema di civiltà e che bisogna sostenere chi è delegato a risolverlo.
E’ più facile cavalcare la protesta, in termini di voti premia.
L’interesse elettorale viene sempre posto davanti all’interesse nazionale che senatori, deputati e ministri dovrebbero perseguire.
In questa baraonda, anche le istituzioni sono disorientate.
Questo è un vero pericolo.
Chi ha ragione la politica o la magistratura?
Non credo sia una questione di ragione, è che tutti sono tentati ad allargare il proprio ruolo, forse perché quando si lasciano spazi liberi, è facile che altri poteri sconfinino. Il problema potrebbe essere che siamo in presenza di una destabilizzazione strisciante e subdola che lavora come un parassita.
La nomina del super commissario Gianni De Gennaro per risolvere il problema dei rifiuti in Campania è forse un reazione difensiva dello stato che seppur mortificante per le istituzioni cerca di creare gli anticorpi. Ciò è umiliante per chi è alla guida delle istituzioni, è umiliante per i sindaci della Campania. Che fare?
Sabato 26 gennaio 2008, vi è stata in Valle Caudina una imponente manifestazione, partita da Montesarchio e guidata dai quattordici sindaci della Valle, contro la riapertura della discarica a Montesarchio . La manifestazione è stata seguita dall’incontro a Benevento dei sindaci con il Dottor Gianni De Gennaro.
Mi sono sentito umiliato perché il legislatore con i vari interventi degli ultimi anni ha promosso il ruolo fondamentale della figura del Sindaco, nella politica amministrativa dello Stato sul territorio, ho avvertito invece il fallimento di questi intendimenti in due momenti particolari:
1) ai sindaci con la fascia tricolore è impedito di entrare nel palazzo della Provincia, le forze dell’ordine gli sbarrano il passo. Trattati come sobillatori o peggio delinquenti, eppure in quel momento rappresentavano le istituzioni. Mi sono posto la domanda: quali sono i limiti oltre i quali una democrazia si incammina verso altro?
2) Il Dottor Gianni De Gennaro, che ci ha ricevuto dopo tre ore di attesa al freddo ci ha comunicato che lui è solo un servitore dello Stato e che deve portare a termine il compito affidatogli, pur essendo vicino alle popolazioni non può modificare niente del suo piano operativo. Nell’ammirare la fermezza di quest’uomo, che fa sperare nella risoluzione del problema rifiuti in Campania, forse perché non media con i politici, sono rimasto colpito dalle sue parole quando ha detto che è doloroso vedere i bambini della Campania andare a scuola, attraversando montagne di rifiuti, con le mascherine sulla bocca.
Ho capito che il Dottor De Gennaro aveva ragione.
I politici e gli amministratori della Campania non possono continuare a opporsi alle decisioni che vengono prese, siano anche legittime per le ragioni del singolo territorio interessato. Solo comprendendo che le cose vanno guardate dal punto di vista dell’intereresse generale e non di quello particolare, possiamo contribuire non solo a risolvere il problema dei rifiuti ma anche a dare un senso a quella speranza che il nostro Paese trovi un’idea guida che ci accomuni.
I bambini che non possono andare a scuola o che lo devono fare attraversando montagne di immondizia con la mascherina sulla bocca, rappresentano una società che nella sua ostentata modernizzazione è nei fatti primitiva.
Mi è capitato di trovarmi tra le mani la dichiarazione di Ginevra adottata dal regime fascista nel 1925 che sanciva: “ il fanciullo deve essere il primo ad essere aiutato in caso di calamità”, e riflettevo che oggi a ottantatre anni di distanza non lo abbiamo ancora recepito.
Mi rendo conto che è difficile indovinare cosa c’è dietro l’angolo.
Un abbraccio Enzo, richiedo scusa per averti costretto a leggere queste mie riflessioni scoordinate.

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